Notizie da Vivara
1 settembre 2017
Riceviamo e pubblichiamo alcune foto scattate dal sub Stanislao Nanino
relative all'attuale situazione sui fondali dell'isola di Vivara.
Come si può notare sott'acqua ci sono parti della vecchia ringhiera del ponte
e altri materiali per la messa in sicurezza.
In collaborazione con altre associazioni ci adopereremo per sollecitarne la bonifica.
1 Aprile 2017
Riapre Vivara
articolo de La Repubblica del 1 aprile 2017
articolo de La Stampa del 17 aprile 2017
Per prenotare le visite consultare il seguente
link del Comune di Procida
Per la precisione : Vivara è riserva naturale statale dal 2002
Il ponte è lungo poco più di 100 metri
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Febbraio 2017
Il cancello di Santa Margherita è stato rimosso
si può accedere al ponte di Vivara
verso la fine del ponte c'è un nuovo cancello
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3 febbraio 2017
dal quotidiano La Repubblica
Vivara: completato il parapetto sul ponte:
“Sarà sempre aperto ai visitatori e presto riapriremo anche l’isola”
La ringhiera è stata alzata di oltre dieci centimetri
per renderla a norma e agevolare un passaggio sicuro
di PAOLO DE LUCA
Basta il suo solo nome a far tornare in mente gli echi di un’odissea burocratica. Vivara: L’isolotto collegato a Procida da un ponte, che ponte non è, visto che tecnicamente si tratta di un “camminamento per tubature“. La struttura in metallo, appartenente alla Regione, è affidata in gestione al Comune che da tempo cerca di renderla agibile per il passaggio pedonale.
Non solo: Vivara, riserva naturale dello Stato, è anche parco archeologico con scavi micenei curati dal Suor Orsola Benincasa. Ma gli enti che insistono su quello scoglio alberato di 0.4 chilometri quadri, non finiscono qui. Innanzitutto, va ricordata la proprietà privata dell’area (nonostante la sua natura di riserva naturale), appartenente ai discendenti di Domenico Scotto Lachianca.
C’è una causa in atto con la Fondazione Albano Francescano, che ne rivendica a sua volta la proprietà. Si aggiunga la Soprintendenza alle Belle arti e al Paesaggio, che tutela e vincola la bellezza dei sentieri e delle vecchie costruzioni borboniche. Infine c’è il Comitato di Gestione, che provvede alla gestione ordinaria. Sei entità, tra istituzioni e privati, che controllano Vivara.
Non viene da stupirsi troppo, quindi, nell’apprendere che, da anni, l’isolotto sia ancora chiuso al pubblico (tra cui gli stessi procidani), strangolato da cavilli e interminabili iter burocratici. Che “però” (e la parola va obbligatoriamente virgolettata) stavolta potrebbe trovare una sua svolta. “Almeno ci proviamo - dice Antonio Carannante, avvocato e assessore dell’Isola di Arturo, con più deleghe, una delle quali proprio a Vivara - L’obiettivo è cercare di rendere fruibile l’isola a tutti. Ci stiamo lavorando da un anno e contiamo di riuscirci”. Che sia il caso di dire “Ci siamo quasi”? Ancora no.
Almeno, non prima dell’estate. Ma qualcosa effettivamente si muove a Vivara. E di concreto. Innanzitutto, il parapetto del ponte di collegamento: In una serie di foto caricate sul suo profilo Facebook, Carannante illustra come, finalmente, la ringhiera sia stata alzata di oltre dieci centimetri per renderla a norma e agevolare un passaggio sicuro.
“La struttura del parapetto laterale, in ferro zincato, è realizzata con una griglia stretta, senza alcun rischio per i più piccoli”. Un lavoro, applicato per tutti e 360 i metri del camminamento, “solo all’apparenza semplice - prosegue Carannante - il tempo maggiore l’ha richiesto ancora una volta la burocrazia, con l’attesa dei nulla osta di Regione e Soprintendenza”. La novità più grande è la rimozione definitiva del cancello a via Santa Margherita. L’inferriata chiude il passaggio procidano sul sentiero verso Vivara. “Finalmente - conclude Carannante - Apriamo a tutti almeno
il ponte: una bella passeggiata, panoramica e sicura, sul mare: il cancello sarà spostato all’ingresso della riserva naturale”. Non finisce qui. Contemporaneamente, il Comitato di gestione sta lavorando all’agibilità dei sentieri interni all’isolotto unitamente al Comune. E chissà se entro il prossimo agosto Vivara sarà restituita una volta per tutte alla comunità dei cittadini isolani e ai tanti turisti pronti da anni a visitarla.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/02/03/news/vivara_completato_il_parapetto_sul_ponte_sara_sempre_aperto_ai_visitatori_e_presto_riapriremo_anche_l_isola_-157522150/
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Aprile 2016
Lavori di adeguamento al ponte di Vivara. Foto e notizia di Antonio Carannante, assessore comunale con delega per Vivara.
Lavori per la messa in sicurezza del ponte, preludio ad una prossima apertura ?
Articolo del quotidiano IL Golfo del 12 aprile 2016
http://www.ilgolfo24.it/?p=18213
PROCIDA. L’isolotto di Vivara riapre finalmente al pubblico, dopo quasi tre
lustri di pressoché completa chiusura. Lo annuncia, visibilmente soddisfatto,
l’assessore Antonio Carannante: «L’apertura al pubblico dell’isolotto è ormai
imminente. Ho appreso delle iniziative degli ultimi giorni di associazioni
locali in favore del suo accesso, ma esse sono già superate in quanto, come più
volte preannunciato nei giorni scorsi, manca ormai davvero poco all’apertura al
pubblico». Come alcuni ricorderanno, la piccola isola è al centro di un annoso
contenzioso tra gli eredi di Domenico Scotto La Chianca, proprietario di Vivara
fino al 1940, e la fondazione “Albano Francescano”, che da allora ne ha
detenuto la titolarità, contenzioso sulla quale dovrà infine pronunciarsi la
Corte di Cassazione. Qualunque sarà l’esito della controversia, in ogni caso non
influirà sulla fruizione dell’isolotto, che nel 2002 è diventata riserva
naturale statale oltre che sito di importanza comunitaria e zona di protezione
speciale. «Vivara è concretamente parte integrante della nostra comunità –
afferma Carannante – e le iniziative dei cittadini negli ultimi giorni lo
confermano. Stanno per essere aggiudicati i lavori di messa in sicurezza del
passaggio sul ponte, e a brevissimo aprirà anche il Centro Visite nella Stazione
Marittima presso il quale si potranno prenotare le escursioni sull’isolotto.
Infatti quest’ultimo è una Riserva Naturale cd. “Orientata”, cioè una riserva
che va gestita con visite controllate e in maniera tale che, oltre alla
conservazione del territorio, vi sia lo sviluppo naturalistico di quest’ultimo.
Sono inoltre in via di installazione i bagni ecologici e le telecamere per la
sicurezza dell’accesso». Una riapertura in grande stile, per quello che fu anche
un antico insediamento commerciale greco-miceneo, risalente addirittura al
quattordicesimo secolo avanti Cristo.
27 gennaio 2016
http://www.napolimeteo.it/isola-di-vivara-un-patrimonio-campano-dimenticato/
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Vivara, l’isola che non c’è: viaggio esclusivo nella riserva sequestrata
Dall’età del bronzo a oggi
Un articolo del Corriere del Mezzogiorno
15 settembre 2015
Ecco com'era Vivara 3600 anni fa
Un porto fiorente, in pieno commercio con la Grecia micenea, affiancato da un insediamento di capanne e grandi abitazioni a pianta rettangolare, diffuse su tutti i terrazzamenti dell'isola. Così doveva apparire Vivara 3600 anni fa, secondo le stupefacenti scoperte dell'ultima campagna di archeologia subacquea condotta dall'equipe dello studioso Massimiliano Marazzi, responsabile del Centro euromediterraneo per i beni culturali dell'università Suor Orsola Benincasa. La spedizione, effettuata su reperti sottomarini a 14 metri di profondità, tra ciotole, punte di frecce e piastre di terracotta su cui venivano cucinate le vivande, ha addirittura consentito la ricostruzione 3d al computer dell'intero insediamento capannicolo del 17 esimo secolo avanti Cristo. In particolare, nei rendering del villaggio, ci si è basati sui ritrovamenti del pianoro di punta Alaca (estremità ovest dell'isola). Già quarant'anni fa esatti, nel 1975, Marazzi aveva avviato una spedizione omologa a Vivara. Oggi i lavori proseguono, grazie all'utilizzo delle più moderne tecniche di rilevazione subacquea tridimensionale. In prima linea, oltre allo stesso Marazzi, gli archeologi Germana Pecoraro, Loredana De Simone e Daniela Signoretti, assieme al pool di esperti di rilevazioni tecnologiche ed elaborazione dati, coordinato da Leopoldo Repola, con la collaborazione di Alfredo Cerrato e Nicola Scotto Di Carlo, e con l'ausilio di alcuni studenti dei corsi di laurea del settore archeologico del Suor Orsola.
I manufatti rinvenuti, faranno parte di un nuovo spazio dell'area espositiva "Terra", aperta a Procida dal Suor Orsola Benincasa in collaborazione col dipartimento di Scienze della Terra della Università Federico II e del Comune locale. Un'anteprima si terrà lunedì 7, alle 10, nel Palazzo della Cultura procidano, in occasione del convegno "Il progetto Terra e le prospettive di ricerca e collaborazione mediterranea nel settore dei Beni e del Turismo Culturali". (paolo de luca)
http://napoli.repubblica.it/sport/2015/09/04/foto/ecco_com_era_vivara_3600_anni_fa-122205197/#1
22 Maggio 2015
CLAMOROSO !
Cambiano i proprietari di Vivara: un nuovo futuro per l'isola riserva di Stato
Dopo sedici anni, la Corte d'Appello stabilisce che l'isolotto al largo di Procida
torni ai discendenti di Domenico Scotto Lachianca.
http://m.repubblica.it/mobile/r/locali/napoli/cronaca/2015/05/22/news/cambiano_i_
proprietari_di_vivara_un_nuovo_futuro_per_l_isola_riserva_di_stato-115005563/
fonte : La Repubblica
SOCIAL - L'informazione sociale - Il caso Vivara: quando la natura viene dimenticata
http://socialperiodico.it/index.php/it/ambiente/1572-il-caso-vivara-quando-la-natura-viene-dimenticata-2
Cambiano i proprietari di Vivara: un nuovo futuro per l'isola riserva di Stato
di PAOLO DE LUCA e PASQUALE RAICALDO
ore 14.46 del 22 maggio 2015 quotidiano La Repubblica
Dopo sedici anni, la Corte d'Appello stabilisce che l'isolotto al largo di Procida
torni ai discendenti di Domenico Scotto Lachianca
Un cambio di guardia storico. Avvenuto dopo sedici anni di battaglie legali e ricorsi. Vivara, l’isolotto a poche bracciate da Procida (a cui è collegato da un ponte tubi per il trasporto dell’acqua, recentemente adattato alla pedonalizzazione) ha un nuovo proprietario, come annunciato dal “Tg Procida”. Sì, perché, oltre ad essere una riserva naturale statale dal 2002, presieduta dall’imprenditore Maurizio Marinella, l’area è da sempre proprietà privata. Nel 1940 è stata ereditata dall’ente morale Albano Francescano (oggi presieduto su nomina della Regione da Emilia Carannante) che, nel 2012, ha tra l’altro finanziato i lavori di messa in sicurezza degli sparuti immobili sull’isolotto, quasi tutti risalenti all’epoca borbonica. Il proprietario precedente di Vivara era Domenico Scotto Lachianca, medico locale e armatore che trasformò il posto in una stretta e lunga distesa di vitigni e frutteti.
Ed è proprio ai suoi discendenti, impugnatari del testamento nel 1999 che, secondo una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, spetterebbe l’eredità dell’isola, un luogo magico e incontaminato, tutt’oggi precluso a visite di turisti e dei procidani stessi, nonostante compaia nell’elenco delle 146 riserve naturali di Stato. L’impasse nasce proprio dai lunghi e complessi cavilli burocratici che tutelano, ma spesso strozzano, ogni proposta o attività di un piano di gestione dell’isolotto da parte degli enti gestori. Che sono ben cinque, diretti o indiretti, per una striscia di terra lunga meno di mezzo chilometro quadro. Dall’ente proprietario Albano Francescano, alla Regione (proprietaria del ponte di tubi, lungo poco più di cento metri), al Comune di Procida (sotto la cui giurisdizione rientra, naturalmente, anche Vivara) e alla Soprintendenza ai Beni architettonici, che tutela le piccole costruzioni. Per non parlare del ministero all’Ambiente, che gestisce l’oasi naturale, d’intesa coi proprietari. Ci troviamo di fronte, quindi ad un caso più unico che raro di riserva statale in una proprietà provata, mai espropriata.
Le lunghe trattative per un piano di gestione di Vivara dal punto di vista turistico si perdono negli anni, in lungaggini e tira e molla. “Se davvero la sentenza del Tribunale avrà effetto, potranno cambiare molte cose - dice Roberto Gabriele, presidente dell’associazione Vivara, nata nel 1997 per la tutela e promozione del luogo - Un conto è infatti dover dialogare ogni volta con un intero Consiglio di amministrazione, come avveniva con l’Albano Francescano. Un altro è poter parlare con un solo privato, nuovo proprietario del luogo”. La storia, però. non è del tutto nuova. Gli eredi, infatti, hanno vinto in primo grado e appello, ma la Cassazione ha annullato la sentenza nel 2008, rimandandola alla Corte d’appello. Che gli ha nuovamente dato ragione.
“Le motivazioni di questa causa - spiega Mariano Cascone, avvocato e presidente della Fondazione Albano Francescano dal 2008 al 2013 - sono dovute al fatto che, secondo la tesi degli eredi, le clausole della donazione originale del 1940 non sono mai state del tutto adempiute”.
Il testamento sanciva infatti che oltre ai nove membri originari del Consiglio di amministrazione del bene, in maggioranza religiosi, ne fossero nominati altri sei, laici, dal sindaco di Procida. “Cosa mai avvenuta - prosegue Cascone - Io stesso convocai una riunione nel 2012 del cda per ottemperare a questa volontà testamentaria. Ma si concluse con un solo voto a favore, il mio, seguito addirittura da relativa richiesta di mie dimissioni, solo perché avevo osato proporre la questione”.
Di diversa opinione Vincenzo Capezzuto, sindaco di Procida: “Pur non avendo diretta legittimità in una causa del genere, riteniamo opportuno - dichiara - intervenire contestando la richiesta degli eredi. L’ente Albano Francescano avrebbe dovuto e secondo noi ancora può, resistere in maniera più forte, eccependo almeno l’intervenuta usucapione del bene”. Ora come ora, Vivara torna dunque ai Lachianca. Che, ovviamente, visti tutti i vincoli che garantiscono la salvaguardia dell’isola, non potranno disporre del terreno a loro piacimento. Un futuro tutto nuovo può quindi attendere quel quarto di luna di rocce, erica e mirto, nel mare tra Procida e Ischia. Sperando che, prima o poi, la riserva naturale dello Stato italiano venga aperta anche agli altri italiani.
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Marzo 2015
L'isola di Vivara è di nuovo chiusa al pubblico,
posta sotto sequestro per motivi burocratici
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Intesa fra l'Albano Francescano e
il comitato di Gestione
Il 22 settembre 2014 è stato siglato l'accordo fra l'ente proprietario dell'isolotto e il Comitato di Gestione della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara. Il Presidente dell'Albano Emilia Carannante e quello della Riserva Maurizio Marinella hanno firmato l'accordo che aprirà i cancelli alle visite guidate collettive finalizzate sia a motivi di studi naturalistici sia a semplici visite di godimento. All'Albano Francescano sarà corrisposta la somma annua di euro 90000 quale indennizzo di proprietà al fine di consentirle di poter assolvere ai suoi compiti istituzionali di assistenza. Le visite saranno sottoposte a regole e per prenotare bisogna rivolgersi al comitato di gestione www.isolavivara.it
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Emilia Carannante nuovo Presidente dell’Albano Francescano
Emilia Carannante è stata nominata – con delibera dirigenziale dal Presidente della Regione Campania On. Stefano Caldoro – nuovo Presidente dell’Albano Franscecano. Spetterà a lei nei prossimi quattro anni la direzione dell’ente morale di assistenza e beneficenza isolano, che tra le proprietà annovera anche l’isola di Vivara. La sig.ra Carannante subentra all’Avv. e consigliere comunale Mariano Cascone.
30 - 31 Marzo e 1 Aprile 2013
Prima riapertura ufficiale al pubblico dell'isola di Vivara
Si sono svolte, come previsto dal protocollo d'intesa fra il Comune di Procida e la Riserva Naturale Statale Isola di Vivara, le prime visite programmate nel periodo Pasquale di fine marzo e inizio aprile. Circa 200 persone prenotatesi nei giorni addietro sono potute salire per la prima volta dopo 12 anni sull'isolotto di Vivara. Un tempo incerto ma non inclemente ha accolto i partecipanti che, divisi in vari gruppi di 30 persone, hanno visitato Vivara sotto la guida di Roberto Gabriele, Rossella De Sanctis e Maurizio Parmiciano dell'associazione Vivara Onlus, di Davide Zeccolella della LIPU e del prof. Michele Scotto di Cesare i quali hanno sapientemente illustrato tutti gli aspetti dell'isola da quelli storici e archeologici a quelli naturalistici e ambientali. Un ruolo importante ha svolto anche la Protezione Civile di Procida coordinata da Antonio Meglio che ha controllato i sentieri con attenzione e premura per l'incolumità dei visitatori. Si attende ora una riapertura definitiva anche se regolamentata così da porre fine a tutti gli impedimenti che in questi 12 anni hanno interdetto al pubblico la fruizione di questo splendido territorio della regione Campania.
foto sotto
primi visitatori a Vivara il 30 marzo 2013
VIVARA PRIME VISITE
Nei locali della sede della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara sito in via Milano 100 a Napoli è stato ufficializzato il 22 marzo 2013 un protocollo d'intesa tra il Comitato di Gestione Permanente della R.N.S Isola di Vivara presieduto da Maurizio Marinella e il Comune di Procida rappresentato dal Sindaco Vincenzo Capezzuto. Scaturito da una conferenza di servizi svoltasi a Procida il 19 febbraio 2013 tra le parti, esso prevede l'inizio di una fruizione pubblica dell'isolotto di Vivara chiuso dal 2001 per alterne vicende burocratiche.
Si sblocca così una situazione spinosa che dovrebbe finalmente aprire Vivara al pubblico in via definitiva. I dettagli riguardano al momento tre giorni di fine marzo e inizio aprile 2013 ma successivamente saranno emanate nuove direttive per potersi prenotare ed accedere alle visite. Sul nuovo sito della Riserva www.isolavivara.it è possibile compilare un modulo per richiedere la visita oppure telefonare al numero 081 8109259 del Comune di Procida. Alla riunione erano presenti anche le associazioni Vivara e Lipu che si faranno carico delle guide unitamente ai volontari della Protezione Civile di Procida, e l'avv. Mariano Cascone in rappresentanza dell'ente proprietario Albano Francescano che ha svolto ruolo determinante per l'intesa.
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Vivara l'isola che non c'è
un articolo di Roberto Colonna
http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=51743
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Ancora un'estate senza Vivara:
isolotto divorato dai conigli e chiuso ai turisti
Da Il Corriere del Mezzogiorno Fabrizio Geremicca 30 maggio 2012
Il comitato Vivara Libera ha indetto una manifestazione il 24 giugno
per chiedere l'apertura del ponte per il quale
la Regione ha speso due anni fa 4 milioni
Coniglio selvatico introdotto a Vivara (Vincenzo Cavaliere)
NAPOLI - Orchidee sempre più rare, a Vivara, l’isolotto a poche bracciate di nuoto dalla spiaggia della Chiaiolella, una delle più note a Procida. Spariscono anche il ginestrino delle scogliere ed almeno una quarantina di altre specie tipiche di quell’ecosistema, da sempre uno scrigno formidabile di biodiversità. E’ un quadro disarmante quello che fornisce il giovane naturalista Davide Zeccolella, volontario della Lipu e frequentatore assiduo dell’isolotto. Ancor più delle parole, peraltro, sono emblematiche le foto che pubblichiamo e che mettono a confronto la situazione del 2005 e del 2006 con quella attuale.
Vivara, pericolo conigli per la riserva naturale
LA PROLIFERAZIONE DEI CONIGLI SELVATICI - Cosa sta accadendo, dunque? «Il fatto è - spiega Zeccolella - che sono proliferati in maniera incontrollata i conigli. Non quelli tipici di Vivara, i conigli nani, che vivono da tempo sull’isolotto in equilibrio con l’ambiente che li circonda. Gli animali che stanno danneggiando la flora endemica sono i conigli selvatici, quelli che si allevano a scopo alimentare». Nel 2006, ricostruisce l’attivista della Lipu, alcuni di questi esemplari furono rilasciati a Procida, probabilmente da alcuni cacciatori, a scopo venatorio e per consentire ai cani di allenarsi all’inseguimento delle prede. «Una operazione sbagliata ed illegale - sottolinea - anche perché Vivara, di proprietà della fondazione Albano – Francescano, è riserva naturale dal 2002, quando fu emanato il decreto istitutivo del ministero dell’Ambiente. In mancanza di nemici naturali, eccezion fatta per qualche poiana, la popolazione dei conigli selvatici è proliferata a dismisura. I risultati sulla flora sono stati estremamente negativi. Assistiamo ad un impoverimento e ad una banalizzazione. Meno specie, con prevalenza dell’iperico, del narciso, del teucrium e di altre essenze che, in virtù della loro altezza, sfuggono ai denti dei roditori».
Questi i fatti. SERVE UN PIANO DI CONTENIMENTO - «Bisognerebbe che il comitato di gestione della riserva - sottolinea perciò il responsabile della Lipu - predisponesse ed attuasse un piano per contenere la popolazione dei conigli selvatici. Magari si potrebbero catturare con trappole e trasferire altrove, in un’altra zona». Qui, però, la storia si ingarbuglia perché, come noto, Vivara, è una riserva naturale ad oggi solo sulla carta, nonostante sia regolarmente finanziata dal ministero dell’Ambiente per alcune centinaia di migliaia di euro all’anno. E’ un isolotto inaccessibile: c’è un ponte, per ristrutturare i quale la Regione Campania ha speso circa 4 milioni di euro,ma che ponte non è. Per la burocrazia infatti, è, solo il sostegno dei tubi dell’acquedotto e non è percorribile dai pedoni. Situazione kafkiana, per risolvere la quale si sta valutando l’ipotesi che palazzo Santa Lucia trasferisca la struttura in comodato d’uso al Comune di Procida e che quest’ultimo si assuma la responsabilità di far transitare turisti e ricercatori. C’è poi una sede, ma è a Napoli, in via Milano, non sull’isola, come pure sarebbe logico aspettarsi.
MARINELLA VS IL COMUNE - «Il Comune non ha mai dato seguito alle nostre richieste di trovare uno spazio a Procida», ha recentemente scritto in proposito Maurizio Marinella, il re delle cravatte, che da alcuni anni presiede il comitato di gestione della riserva. «Non ci è mai pervenuta richiesta alcuna», ha ribattuto il primo cittadino procidano, Vincenzo Capezzuto. Non ci sono neppure cartelli che indichino le caratteristiche della zona. Colpa, sostiene il presidente del comitato di gestione, della lentezza delle autorizzazioni burocratiche.
ANCORA UN'ESTATE SENZA VIVARA - Quale che sia la verità, certo è che anche la prossima estate Vivara sarà preclusa ai procidani, ai turisti, a chiunque desideri godere della sua bellezza nel rispetto della sua biodiversità. Lo sanno bene i promotori del comitato Vivara Libera, che hanno indetto una manifestazione il 24 giugno alla Chiaiolella proprio per chiedere che la riserva diventi finalmente realtà e che si trovi il modo per rendere transitabile quel ponte che tale non è,ma per il quale palazzo santa Lucia ha speso due anni fa 4 milioni di euro.
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Venerdì 20 Aprile 2012 si è tenuta al Comune di Procida un
Incontro- dibattito “Vivara” – Territorio di Procida, a quando la riapertura?
Con l'intervento dei rappresentanti della Regione Campania, il Presidente della Fondazione Albano Francescano Avv. Mariano Cascone e il Presidente della Riserva naturale di Vivara Dr. Maurizio Marinella.
Sabato 21 Aprile 2012 su IL MATTINO quotidiano di Napoli è apparso il seguente trafiletto :
Niente accordo per Vivara l'isolotto resta off-limits
Tempi lunghi per l'apertura dell'isolotto di Vivara. Nel corso di un dibattito sul futuro dell'isolotto, ieri (20 aprile 2012) nella sala consiliare del municipio di Procida, sono emerse una serie di difficoltà che non fanno presagire nulla di buono per una pubblica fruizione della più piccola delle isole partenopee, chiusa dal 1993. La buona volontà del sindaco Vincenzo Capezzuto e il coraggioso ottimismo del presidente della riserva Maurizio Marinella non bastano a sciogliere i nodi di una situazione burocratica che sembra aggrovigliarsi sempre di più. La sintesi dell'impasse l'ha colta l'avvocato Mariano Cascone, presidente della fondazione "Albano Francescano", ente proprietario di Vivara: "Finora Procida è stata ostaggio dei pirati somali che avevano sequestrato i suoi marittimi, ora dobbiamo constatare che è Vivara ad essere ostaggio della burocrazia"
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Da il quotidiano LA REPUBBLICA GIOVEDÌ 29 MARZO 2012
Rubrica Lettere & Commenti
La parola ai lettori
Riserva di Vivara come valorizzarla
Maurizio Marinella
presidente Riserva statale Isola di Vivara
OGNI tanto il "caso Vivara" balza agli onori delle cronache per attacchi al comitato di gestione, di cui sono presidente, che partono quasi sempre da una errata interpretazione, o conoscenza, di ruoli e responsabilità che lalegge invece ben definisce.
In buona sostanza, per sintetizzare, il comitato viene accusato, con varie sfumature, di immobilismo e di spreco di denaro. E sono accuse che creano nell'opinione pubblica confusione e incertezze. I ruoli, intanto: c'è un Ente, che è la fondazione Ospedale civico "Albano Francescano", che rimane proprietario dell'isola su cui lo Stato ha imposto un vincolo ambientale, che ha tutti gli obblighi legati a questo ruolo, e in primo luogo quelli di custodia, vigilanza e manutenzione (e dunque la chiusura e la sorveglianza dei varchi di accesso all'isola, la manutenzione degli immobili e via dicendo).
Poi c'è il comitato di gestione nominato dal ministero dell'Ambiente che ha un solo, grande obbiettivo: proteggere gli ecosistemi straordinari esistenti sull'isola evitando qualsiasi forma di speculazione, la promozione della ricerca scientifica e la diffusione della conoscenza e della valorizzazione della riserva protetta.
Tutto questo il comitato non hapotuto fare fino al 2009, perché solo in quell'anno ha avuto la dispobilità dell'area da parte della proprietà, anche per problemi relativi al precedente rapporto di locazione con la Regione Campania che si sono protratti per anni.
Da allora abbiamo redatto ogni anno (compreso questo 2012) il piano antincendi boschivo, è stato predisposto un piano di vigilanza ambientale con l'associazione Pro.ci.d.a. Volontari, è stata acquistata una vasca mobile per contenere acqua dolce a scopo antincendio, è stata firmata una convenzione con il Corpo Forestale dello Stato per intensificare la vigilanza ambientale delle coste dell'isola, è stata riattivata, dopo 20 anni, l'attività di ricerca scientifica con rilascio di autorizzazioni alla Lipu per la ricerca sulle specie ornitiche stanziali e migratorie e all'Associazione Vivara onlus per attività didattica e di educazione ambientale e divulgazione scientifica, abbiamo approvato in questi giorni progetti per lo studio e il monitoraggio del ratto, del coniglio e delle orchidee di Vivara che saranno affdate all'Università di Napoli e, infine, è stato approvato lo studio di fattibilità per la messa in sicurezza dei sentieri dell'isola.
Rimangono da chiarire tre aspetti delle accuse che ci si rivolge:
1) 11 ponte che collega Vivara a Procida. E' solo una passerella portatubi di proprietà della Regione, non idoneo nè collaudato per il passaggio pedonale, che adesso la Regione ha ristrutturato senza prevederne - per motivi di sicurezza l'aspetto del passaggio pedonale.
2) Cartellonistica. Dall'aprile del 2010 attendiamo che il Comune di Procida dia l'approvazione (è obbligo di legge) per la posa in opera di dieci cartelli. L'istruttoria è ancora in corso.
3) La sede operativa della riserva. Si tratta di un piccolo appartamento situato a Napoli,nei pressi della stazione centrale, con un canone d'affitto accessibilissimo per consentire le riunioni del comitato e per il normale lavoro d'ufficio. Né il Comune di Procida, né la Regione sono stati in grado di trovare locali idonei nonostante le nostre richieste.
Ecco qual è il punto esatto della situazione. Perché si possano chiarire competenze e responsabilità. Peraltro è partito pure il piano di comunicazione della riserva: abbiamo realizzato un video divulgativo e un video-spot, stiamo realizzando un sito web, ci stiamo dotando di depliant e poster da distribuire a scuole e visitatori, vogliamo organizzare a Procida una mostra e una conferenza di servizi pubblica e rivitalizzare il nostro rapporto con Vivara Onlus per rilanciare l'attività didattica.
Non sono il tipo di fuggire dalle mie responsabilità, ma mi faccio carico solo di quelle che mi competono. Ad aprile, quando sarà approvato dal Comitato il piano di gestione, che è stato un lavoro lungo e complesso, sarà piazzato forse il più importante tassello per Vivara, uno spicchio di terra che tutti noi amiamo e vogliamo conservare intatto per i nostri figli.
Vivara (ancora) negata: ponte restaurato con 4 milioni chiuso, ma non ai vandali
La riserva naturale istituita dal ministero dell'Ambiente nel 2002 non è stata mai aperta ai visitatori
da IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO del 22 marzo 2012 - Fabrizio Geremicca
Alcune mura di epoca borbonica, evidentemente già malferme, distrutte a calci. Altre imbrattate con lo spray. Ennesimo raid
vandalico a Vivara, la riserva naturale istituita dal ministero dell'Ambiente nel 2002 e mai aperta ai visitatori, alle scolaresche, ai turisti. Isolotto off-limits per tutti, a quanto pare, eccetto che per chi non ne rispetta la storia, la natura, la bellezza e la biodiversità. Vandali, appunto, o bracconieri, come hanno più volte segnalato in passato i volontari della lega italiana per la protezione degli uccelli, i quali, gratuitamente, cercano di contrastare i cacciatori con la loro presenza.
L'INSULTO DI MARZO - L'ultimo insulto all'isolotto, come scrive la Lipu in una lettera indirizzata il 19 marzo al ministero dell'Ambiente, risale ai giorni compresi tra il sette e l'undici marzo e ripropone il tema dell'abbandono in cui versa la riserva. Questione annosa, che pareva risolta tre mesi fa, quando Maurizio Marinella, l'imprenditore delle cravatte che ormai da alcuni anni è al timone del comitato di gestione, annunciò pubblicamente l'apertura a marzo di Vivara al pubblico.
IL PONTE RISTRUTTURATO MA «VIETATO» AI TURISTI - Marzo è arrivato, però, e la riserva resta inaccessibile, né si prevede a
breve alcuna svolta positiva, nonostante la ristrutturazione del ponte di accesso, di proprietà della Regione Campania, sia costata circa 4 milioni di euro, nel 2010. Quei soldi ci si augurava potessero consentire di rendere fruibile l'isolotto ai visitatori, ma non sono serviti allo scopo, fino ad oggi. Motivo? In punta di diritto, o meglio di burocrazia, quella struttura, l'unica che permette di accedere a Vivara, non è un ponte. Anzi, per essere precisi, è pure abusiva. Misteri di una storia ai confini dell'assurdo. Aiuta a capirne di più Mariano Cascone, avvocato e presidente della Fondazione Albano Francescano, proprietaria dell'isolotto. «L'opera — dice — come scrive in più di un documento la Regione, formalmente è solo un supporto per i tubi dell'acquedotto. Lì sopra, insomma, non è autorizzato a transitare nessuno, al di fuori dei tecnici incaricati della manutenzione. Si pensi che la Fondazione aveva recuperato 30.000 euro per lavori indispensabili a mettere in sicurezza alcuni immobili storici, ma l'intervento non è mai potuto iniziare,nonostante fosse stato anche appaltato. La Regione non ha permesso agli operai a camminare sul ponte». Non basta: «La ristrutturazione, quella che è costata 4 milioni, è stata effettuata senza che fosse chiesto il parere della Soprintendenza. Tecnicamente, insomma, parliamo di un'opera abusiva».
RINGHIERA TROPPO BASSA - Ci sarebbe pure un altro problema, secondo quel che aggiunge Marinella: «La ringhiera realizzata durante la ristrutturazione è troppo bassa per consentire il transito dei pedoni nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.
Mi si dice che mancano almeno 20 centimetri». La questione dell'accesso a Vivara è stata al centro di una riunione che si è svolta due settimane fa, presenti i rappresentanti della proprietà, del comitato di gestione,della Soprintendenza, del Comune di Procida e della Regione. Una delle possibili soluzioni è che l'amministrazione comunale presenti a Palazzo Santa Lucia una richiesta di gestione d'uso e, ottenutala, stipuli poi un'assicurazione che lo copra dai rischi per eventuali incidenti.
LA RISERVA FANTASMA CON SEDE ALLA STAZIONE CENTRALE - Intanto, però, Vivara resta una riserva fantasma, con una sede legale
bizzarramente collocata a Napoli, nei pressi della stazione centrale. Sull'isola non c'è neppure un cartello, una indicazione che dia l'idea che quella è un'area protetta, gestita da un comitato al quale il ministero dell'Ambiente gira ogni anno 150.000 euro. «Sto ancora aspettando — lamenta Cascone — lo stralcio relativo al 2012 del piano antincendio che deve redigere il comitato. Così come mi è stata sottoposta soltanto una bozza del piano di gestione. Marinella è un amico e per dare una mano a Vivara ha rinunciato ad ogni compenso, ma di questo passo rischia di legare la sua immagine ad un fallimento». L'imprenditore è meno pessimista: «In qualche modo cercheremo di risolvere i problemi e di aprire la riserva ai visitatori ed ai turisti». I tempi? «Per scaramanzia meglio di no. In questa storia spunta sempre qualche difficoltà. L'ultima? La commissione di riserva, che dovrebbe esprimere un parere sul piano di gestione che abbiamo presentato, è decaduta otto mesi fa ed ancora non è stata ricostituita dal ministro dell'Ambiente». Sul caso Vivara ha intanto acceso i riflettori la Procura della Repubblica. L'avvocato Cascone è stato ascoltato non molto tempo fa dai carabinieri della stazione di Procida, in qualità di persona informata sui fatti, in merito alla mancata apertura da parte del comitato di gestione.
Ponte di Vivara: il 29 febbraio conferenza di servizio
Mercoledì 29 febbraio. Tutti intorno ad un tavolo per definire finalmente la questione ponte di Vivara. Un conferenza di servizi che permetterà – crediamo – di inziare a capire la situazione del ponte, che rappresenta in pratica l’ingresso alla riserva naturale di stato di Vivara. Collaudi, gestione, affidabilità e problemi vari (acquedotto, messa in sicurezza) per anni hanno interessato l’oggetto in questione.
La conferenza di servizi con in testa il Comune di Procida - ottenuta dopo mesi e mesi di duro lavoro – dovrà definitivamente dare risposte nel merito dei problemi perchè poi la fase successiva sarà quella dell’apertura dell’isola di Vivara alla pubblica fruizione.
Non dimentichiamo che per l’isolotto di Vivara l’ Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa ha pronto un progetto – totalmente finanziato da fondi europei – di 5 milioni di euro per riprendere gli scavi archeologici interrotti anni fa.
Fonte : www.tgprocida.it/wordpress/?p=4238
Resoconto della conferenza di servizio
da IL MATTINO del 5 Marzo 2012 - di Domenico Ambrosino
Procida: aprirà ai pedoni
il ponte che conduce a Vivara
PROCIDA - Uno spiraglio per l’apertura dell’isolotto di Vivara alla gente. Il ponte che lo unisce a S. Margherita non sarà più, come attualmente, una semplice passerella per sostenere le tubazioni dell’acquedotto del Serino che rifornisce Ischia di acqua potabile, ma potrà essere utilizzato anche dai pedoni.
Sarà possibile appena il Comune di Procida otterrà dalla Regione la gestione d’uso della struttura. L’intoppo burocratico che finora impediva il passaggio delle persone sul ponte è stato superato nell’apposita conferenza dei servizi, chiesta dal sindaco di Procida Vincenzo Capezzuto, con un accordo tra i vari soggetti istituzionali.
Alla riunione sono intervenuti l’avvocato Mariano Cascone, presidente della fondazione «Albano Francescano», ente proprietario dell’isolotto, il sindaco di Procida Vincenzo Capezzuto, rappresentanti di Regione e Soprintendenza e l’avvocato Daniele Russo, in rappresentanza del comitato di gestione della riserva vivarese, presieduta da Maurizio Marinella.
La decisione di convocare il summit è stata provocata da un problema pratico che è venuto drammaticamente al pettine: la necessità di mettere in sicurezza degli antichi edifici rurali dell’isolotto, la maggior parte risalenti al 1700, che minacciano di crollare. Sul ponte, definito dalla Regione «passerella portatubi», non è consentito il passaggio di persone, macchinari e automezzi. Così Cascone a nome della Fondazione si è rivolto alla Capitaneria di Porto dell’isola per avere il permesso di attracco di un pontone o di un barcone. Ma anche questo per motivi di sicurezza è stato negato.
«Da qui la nostra pressione sul Comune a che si facesse carico del problema». E il sindaco si è preso questa nuova responsabilità. Capezzuto, come concordato in riunione, chiederà subito la gestione d’uso del ponte, «anche perché - spiega - la possibilità “tecnica” di farvi transitare le persone è indispensabile per aprire l’isolotto alla gente. L’unico nuovo problema da superare è l’innalzamento di dieci centimetri della attuali transenne di protezione, per motivi di sicurezza. Mi auguro che l’iter burocratico possa essere accelerato al massimo, perché covo una segreta speranza: aprire Vivara ai visitatori in occasione della America’s Cup».
Paradiso ritrovato L'imprenditore partenopeosi è impegnato a portare a termine le opere nell'oasi naturalistica
Marinella: «Promessa mantenuta
A marzo riapriremo Vivara»
Anna Paola Merone da IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO del 09 dicembre 2011
Il re delle cravatte presiede il Comitato di tutela dell'isolotto
«L'idea che a breve chiunque potrà godere di questo luogo mi riempie di gioia»
NAPOLI — «L'isolotto di Vivara entro marzo sarà riaperto». Ha mantenuto la promesso Maurizio Marinella, presidente del Comitato di tutela di Vivara. Quando un anno fa la Regione operò poderosi tagli su una serie di voci in bilancio — comprese le spese relative alla più piccola delle isole flegree del Golfo di Napoli — l'imprenditore partenopeo si impegnò a portare a termine le opere per riaprire al pubblico l'oasi naturalistica. «Abbiamo soldi in cassa — disse — e ce la faremo ad andare avanti da soli». Oggi il risultato è praticamente raggiunto, manca solo un passaggio a Roma dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. «Aspettiamo di essere convocati poiché occorre un parere — spiega Marinella — della commissione ministeriale. Poi non ci saranno altri ostacoli. I tempi lunghi sono stati riferiti anche all'attesa del collaudo del ponte che collega l'isolotto a Procida. Un collaudo che spetta alla Regione e per il quale mancavano i fondi. Poi la situazione è stata risolta».
E ora? «Ora siamo davvero pronti» spiega il re delle cravatte, che alla guida della commissione ha preso il posto di Amedeo duca d'Aosta, che lasciò dopo essere stato accusato di aver lavorato poco per la causa di Vivara e che si difese con veemenza affermando che gli intoppi burocratici per risolvere la questione erano davvero troppi. «Saranno i volontari dell'associazione Viva Vivara a condurre i visitatori alla scoperta di questo pezzetto della Campania che va comunque visitato nel rispetto della sua straordinaria natura» spiega Marinella. Un lembo di terra che ha un perimetro di soli tre chilometri e un'area di quattrocento metri quadrati e che è collegato alla vicina Procida da un ponte che per dieci anni è stato formalmente inagibile. In base al decreto istitutivo del 24 giugno 2002, Vivara è una riserva naturale statale, un bene della collettività dove vanno avanti alcune attività di ricerca e dove, dopo la riapertura, saranno avviati progetti didattici, di educazione ambientale e di divulgazione scientifica. Vivara è una vera e propria oasi, un sogno per gli ambientalisti che più volte hanno auspicato la riapertura del sito a turisti interessati a scoprire un patrimonio naturale immenso. «Al nostro fianco — annuncia Marinella — non a caso ci sarà anche l'Orto botanico di Napoli che ci aiuterà a catalogare le piante e a creare percorsi guidati. Ma siamo già a posto con la cartellonistica, gli itinerari e i camminamenti protetti. Sugli immobili che sono sull'isolotto, poi, metteremo mano prossimamente. Abbiamo intenzione di farne centri di ricerca e, in uno di questi, di creare un punto di ristoro, una bouvette per i turisti. Una cosa posso già dirla: fermarsi sul belvedere e ammirare Procida, Ischia, il mare da questo punto di vista è una emozione straordinaria. E l'idea che fra un po' sarà possibile a chiunque godere di questo spettacolo mozzafiato è una grande soddisfazione per chi ha lavorato a questo progetto da tanto tempo».
L'isolotto è di proprietà privata di un ente morale dal 1940, la «Fondazione Albano Francescano», unaex opera pia. Vivara, da «Vivarium» o dal celtico-sassone «Bivaro» (castoro), fu colonia micenea e riserva borbonica di caccia. Dunque un sito straordinario anche da un punto di vista archeologico ma, per l'inagibilità del ponte di Santa Margherita, anche gli scavi cominciati dal Suor Orsola Benincasa sono rimasti al palo. Una serie di liti, negli anni si sono consumate sullo sfondo di Vivara. Fra queste un contenzioso sulla locazione dell'isola tra la Regione e l'Ente proprietario, che ha paralizzato a lungo anche le attività del comitato di gestione dell'oasi che si è insediato nell'agosto 2003, a distanza di un anno dall'istituzione della riserva naturale.
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Procida. Il Sindaco Capezzuto insiste: Riaprire subito l’Isola di Vivara.
di Luca Palumbo ( dal Golfo)
SI è tenuto lunedì 23 maggio 2011 su proposta del Sindaco Vincenzo Capezzuto presso il comune di Procida un incontro per discutere delle problematiche e delle prospettive relative all’isola di Vivara. Oltre al sindaco erano presenti l’Avvocato Daniele Russo, responsabile legale del Comitato di Gestione Permanente della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara delegato dal Presidente Maurizio Marinella e il Presidente della fondazione Albano Francescano Mariano Cascone. Oggetto della discussione : la riapertura al pubblico dell’isola di Vivara. Condividendo i presenti la necessità e l’opportunità rimarcate dal Sindaco Capezzuto di rendere fruibile l’isolotto hanno tutti convenuto di attivarsi, ciascuno nelle proprie competenze, per accelerare i tempi della riapertura “Non è possibile – dichiara il sindaco Capezzuto - che le nuove generazioni non possano usufruire di un patrimonio ambientale così importante. Vivara ricade nel territorio dell’isola di Procida e ne rappresenta una risorsa di alto valore scientifico e naturalistico, archeologico ed architettonico. Sono presenti reperti risalenti alla Civiltà Micenea ed elementi di architettura borbonica come l’ex Casino di Caccia.”
Per la sorveglianza e la tutela dell’isola di Vivara i partecipanti all’incontro hanno proposto di stipulare delle convezioni con due associazioni locali: Pro.ci.da. Volontaria e l’Associazione Cronos NOA nonché con il corpo forestale dello stato. La riunione si chiude con la volontà delle parti di firmare un protocollo di intesa. Gli obiettivi : la fruizione dell’Isola di Vivara
compatibilmente con la tutela , la sorveglianza e al rispetto dell’ambiente.
“Vivara rappresenta il futuro dell’Isola di Procida – conclude il Sindaco Capezzuto - Il Comune ha intenzione di preservare l’isola dall’abbandono. L’isolotto si presenta come il sito ideale per la realizzazione di laboratori di ricerca e un campo di educazione ambientale aperto in maniera disciplinata a studiosi, amanti della natura e scolaresche che vogliano visitarlo e svolgervi attività nel rispetto dei regolamenti e del territorio. Inoltre la sua riapertura sicuramente contribuirà al rilancio culturale di Procida, abbiamo atteso fin troppo, è il momento di agire”.
18 Marzo 2011
dal Quotidiano ecologista Terra
articolo di Stefano Erbaggio
Aree protette - intervista a Maurizio Marinella, presidente del Comitato di Gestione della Riserva:
"Qui un centro di educazione ambientale"
Vivara, un gioiello da preservare
La Provincia di Napoli ospita ancora un lembo di terra intatto e incontaminato. Si tratta del’isolotto di Vivara, la più piccola delle isole flegree del Golfo di Napoli: ha un perimetro di soli 3 km e si estende su una superficie di 0,4 km quadrati, è sottoposta alla giurisdizione amministrativa della vicina Procida, alla quale è collegata tramite un ponte, ed è disabitata. L’accesso all’isola è attualmente non consentito dal ponte a causa dei lavori e, in base al Decreto Istitutivo del 24 giugno 2002, Vivara è una Riserva Naturale Statale (R.N.S.), presieduta dall’imprenditore napoletano Maurizio Marinella. Terra lo ha incontrato.
Qual è la situazione attuale della Riserva?
Voglio premettere che l’isola di Vivara è di proprietà privata, quindi l’area naturale protetta insiste sul suolo privato. Io sono il presidente del Comitato di gestione della Riserva, che vigila sulla salvaguardia dell'habitat naturale protetto dell’isola. E' nostro obiettivo primario preservare e valorizzare questo gioiello naturalistico, promuovendo anche l'attività didattica e di ricerca scientifica.
Chi è l’Ente proprietario dell'Isola?
La Fondazione Ospedale Civico “Albano Francescano” di Procida.
Quindi, vista l’inaccessibilità dell’isola, qualsiasi attività è ferma?
Non è esatto. A breve, per aprile-maggio prossimi, ultimeremo il Piano di Gestione della Riserva, cioè lo strumento di pianificazione delle azioni di tutela dell’ecosistema protetto, la cui approvazione segnerà l'inizio della fase ordinaria di gestione della Riserva. Abbiamo anche conivolto Enti ed associazioni per eventuali proposte e suggerimenti, proprio per un confronto con i gruppi di interesse. La Riserva è un bene di tutti e la nostra mission è restituire questo gioiello alla collettività. Inoltre, abbiamo approvato per gli anni scorsi il piano Antincendio boschivo, stipulando peraltro una convenzione per l’attività di vigilanza con l'associazione Pro.ci.da Volontaria; abbiamo autorizzato la Lipu e l'associazione Vivara Onlus per alcune attività di ricerca scientifica, che sono riprese dopo tanti anni. Con l'associazione Vivara Onlus abbiamo stipulato una convenzione per l’attività didattica, di educazione ambientale e di divulgazione scientifica.
Come mai, se è stato nominato Presidente nel 2006, solo ora viene presentato il Piano?
Abbiamo dovuto sciogliere nodi che parevano inestricabili. Ma ci siamo riusciti e siamo ottimisti per il futuro. Peraltro, l'Ente proprietario ha consegnato al Comitato le chiavi di accesso all'Isola, per consentire di svolgere le attività di nostra competenza, solo a fine novembre 2009.
Nella gestione dell’isola prevedete anche attività sportive o imprenditoriali legate al turismo di massa?
Credo di escluderlo: l’isola è un gioiello, piccola per estensione, e va tutelata. Penso più ad un centro di educazione ambientale, ad un laboratorio didattico e ad un turismo ecosostenibile.
7 gennaio 2011
Completato il ponte di Vivara di nuovo ricongiunta a Procida
il passaggio è completo . . . ora si attende il collaudo per poterlo riaprire al pubblico
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Lavori al ponte di Vivara
Le foto di Roberto Gabriele e Riccardo Maria Cipolla sono del 30 agosto 2010.
VIVARA: FINALMENTE!
Il giorno 19 novembre 2009 presso il Circolo Canottieri Savoia a Napoli, sono state consegnate, da parte dell'Avv. Mariano Cascone, Presidente dell'Ente Proprietario "Albano Francescano", le chiavi dell'isola di Vivara al Dottor Maurizio Marinella, Presidente del Comitato di Gestione permanente della Riserva di Vivara.
Con la consegna di dette chiavi la Fondazione proprietaria rende disponibile l'area naturale protetta, per consentire al Comitato l'espletamento delle attività di gestione della Riserva. Tutti gli immobili e i manufatti insistenti sull'isola resteranno nel possesso e nella piena disponibilità della Fondazione proprietaria dell'isola. Le parti hanno concordato che entro 15 giorni dalla data del 19 novembre, verrà accertato da parte dei tecnici delegati dagli Enti rappresentati, lo stato dei luoghi dell'isola di Vivara.
Il momento della storica firma della consegna delle chiavi
foto di Domenico Ambrosino di Procidaoggi
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da IL MATTINO del 19 novembre 2009 :
Nell'autunno del 2010 procidani e non, potranno tornare all'isola di Vivara. Questo l'impegno preso oggi da Mariano Cascone, presidente della Fondazione Ospedale civico «Albano Francescano» proprietaria dell'isolotto e dal presidente dell'Ente di gestione della riserva naturale «Isola di Vivara», Maurizio Marinella, a cui, oggi, sono state ufficialmente consegnate le chiavi del cancello di accesso all'isola.
Una consegna che, dunque, mette il comitato di gestione nella possibilità di poter espletare le attività di propria competenza. «Oggi - ha detto il presidente Cascone - è un giorno storico che rappresenta il primo passo per riconsegnare alla cittadinanza procidana e alla comunità più in generale l'isola di Vivara».
Da anni, infatti, l'isolotto è interdetto al pubblico. Una storia travagliata quella dell'isola: diventata proprietà del comune di Procida agli inizi del Novecento, passò successivamente nella disponibilità di un medico di una nota famiglia procidana che, alla sua morte, ne fece lascito alla fondazione. Un gesto simbolico, quello della consegna delle chiavi, per consentire agli uomini del comitato tecnico-scientifico, guidato da Fabio Procaccini, di effettuare i sopralluoghi necessari per valutare lo stato dei luoghi e gli interventi da realizzare. Uno step che darà il via, dunque, alla seconda fase che porterà concretamente alla riapertura al pubblico dell'isola nell'autunno del 2010, data in cui saranno completati anche i lavori di ristrutturazione del ponte di collegamento avviati a ottobre dalla Regione Campania.
«Tra 15 giorni - ha detto Marinella - avremo il quadro esatto della situazione e con la redazione del piano di gestione saranno predisposti tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza e rendere fruibile l'isola». E sempre nel piano di gestione, saranno dettate le modalità di apertura al pubblico dell'isola con il prioritario obiettivo di tutelare i luoghi di quella che resta una riserva naturale. Una Vivara che tornerà, dopo circa 10 anni, ad essere vissuta.
Diverse le attività, compatibili con la tutela dell'ambiente, che la proprietà e l'ente di gestione stanno pensando di realizzare: fattorie didattiche aperte alle scolaresche, un maneggio, punti di osservazione degli uccelli, percorsi di trekking e un piccolo punto di ristoro. Attività che potrebbero essere realizzate utilizzando gli immobili presenti sull'isola. Immobili risalenti al Seicento e riserva di caccia dei Borbone, che oggi versano in cattive condizioni e, quindi, necessitano di interventi di ristrutturazione. E proprio per poter effettuare i lavori, il presidente Cascone ha lanciato un appello alle istituzioni, Regione e Provincia, affinchè diano un sostegno economico. Appello accolto dall'assessore provinciale ai Beni paesaggistici e vicesindaco di Procida Luigi Muro che ha confermato l'attenzione dell'ente di piazza Matteotti su Vivara affermando «che i contributi economici ci saranno su un progetto coerente che metta insieme tutela del territorio e sviluppo».
Il messaggio dell'avv. Mariano Cascone
presidente dell'ente proprietario di Vivara prima della conferenza del 19 novembre
Giovedì 19 novembre 2009 sarà una data da ricordare per la storia dell'isolotto di Vivara!!
Infatti, dopo anni di immobilismo, nel corso di una apposita conferenza Stampa saranno da me personalmente consegnate le chiavi di accesso dell'isolotto di Vivara all'Ente Gestore per lo svolgimento delle attività previste dalla legge e per rendere finalmente fruibile l'isolotto alla collettività!
Dopo anni di abbandono e quando oramai le speranze di rivederla aperta e fruibile stavano del tutto svanendo, la soluzione è arrivata!
Il tutto grazie ad un parere legale, da me fortemente voluto e promosso, elaborato dalla mia Fondazione, proprietaria dell'isolotto di Vivara, grazie al quale si è fatta chiarezza sull'intricata materia della sua gestione e sui ruoli tra Ente Gestore (istituito nel lontano 2002) ed Ente Proprietario.
Questione che fino ad oggi non aveva trovato sbocchi positivi e che aveva fatto piombare l'isolotto nello stato che tutti conoscono.
E' stato un lavoro entusiasmante sia dal punto di vista giuridico che umano, poiché grande era in me la consapevolezza che la gente era in ansiosa attesa di vedere finalmente risposte certe sul futuro dell'isolotto, da circa 13 anni chiuso al pubblico anche per l'inagibilità del ponte di collegamento con Procida.
A questo ultimo problema abbiamo posto rimedio quest'estate dopo un lavoro di sollecitazione "forte" nei confronti della Regione Campania; restava da risolvere l'altro e ben più complesso lavoro di chiarezza interpretativa sulla normativa istitutiva della Riserva Naturale, che aveva praticamente tenuto tutto fermo dal 2002.
Ma finalmente anche questo muro, apparentemente insormontabile, è caduto e l'accordo tra le parti (Comitato e Proprietà) si è trovato con reciproca soddisfazione!!
Credetemi..la soddisfazione personale è enorme, ho sempre creduto che il duro lavoro portasse sempre a risultati importanti..basta crederci e lavorare sodo!
Ecco..io ci ho creduto e la sensazione di aver risolto un problema così complesso e socialmente sentito mi fa dimenticare le giornate intere passate con l'amico Avv. Tundo (il giovane e valido collaboratore che mi ha assistito professionalmente in questa vicenda) a studiare le carte alla ricerca della soluzione.
Ovviamente il lavoro da fare ora è altrettanto importante: redigere il Piano di Gestione (incombenza che spetta al Comitato di Gestione), che definirà nel dettaglio le attività che si potranno svolgere sull'isolotto e ristrutturare gli immobili presenti per la fruizione pubblica.
Siamo a metà dell'opera, ma non potevamo procedere se prima non superavamo la questione gestionale, che tutto aveva tenuto fermo dal 2002.
Ci saremmo trovati nel paradosso di avere, a breve, un ponte nuovo e agibile, ma un isolotto ancora chiuso al pubblico a causa del problema gestionale non risolto!!
Fortunatamente questo rischio non esiste più!
Per ora mi fermo qui, ricordando che la conferenza stampa di giovedì 19.11 è aperta al pubblico e si terrà al Circolo Nautico Savoia, a Napoli in Via Partenophe, ore 11:00.
PS: grazie a tutti quelli che mi hanno fatto pervenire sempre il loro appoggio umano in quest'avventura..nei momenti di sconforto è stato prezioso!!
E grazie a tutti quelli che lo faranno ancora per il tanto lavoro da svolgere!
Grazie a tutti! Mariano Cascone